Il corpo sa, la mente racconta: il Medical Coaching tra performance e benessere

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La salute è spesso trattata come un fattore esclusivamente medico. Eppure, ogni sintomo ha anche una storia emotiva da raccontare. Quando riceviamo una diagnosi o affrontiamo una condizione cronica, tendiamo a reagire razionalmente: cerchiamo soluzioni, cure, specialisti. Ma intanto il corpo parla attraverso la stanchezza, l’insonnia, l’irrequietezza e la mente risponde con pensieri ricorrenti, paure, senso di impotenza.
Nel mio lavoro come Medical Coach, ho imparato che per accompagnare davvero una persona in un percorso di cura o di riabilitazione è necessario creare un dialogo profondo tra corpo e mente. È lì che può nascere un cambiamento autentico.

 

L’approccio olistico: oltre la parola di moda, una prospettiva necessaria

Negli ultimi anni, il termine “olistico” è diventato onnipresente. Lo troviamo associato a trattamenti, corsi, filosofie… spesso in modo generico o confuso. Eppure, se torniamo all’origine della parola (dal greco ὅλος, ὁλο – tutto, intero) ci accorgiamo che il suo significato è profondamente rilevante, soprattutto quando si parla di salute, cura e benessere ma anche quando facciamo riferimento all’ambito aziendale o professionale.

Cosa significa davvero praticare un approccio olistico?

Significa guardare alla persona nella sua interezza: corpo, mente, emozioni e relazione con il suo Sé superiore (o in qualsiasi altro modo lo si voglia chiamare). Non esiste una parte della nostra esperienza che possa essere considerata isolata rispetto al resto.

  • Non puoi curare un corpo senza tenere conto di ciò che prova.

  • Non puoi supportare una mente senza ascoltare ciò che il corpo segnala.

  • Non puoi promuovere benessere se trascuri il contesto in cui una persona vive, lavora, intrattiene relazioni.

 

Un approccio integrato, non alternativo

Un approccio olistico non è “alternativo” alla medicina o alla psicologia. Non si tratta di new age o spiritualismo superficiale. È un modo di integrare diversi livelli dell’esperienza umana, riconoscendo che il cambiamento, soprattutto quando è legato alla salute e non solo, avviene su più piani contemporaneamente.

 

Il valore dell’approccio olistico nel coaching aziendale

Quando si parla di business coaching, la tendenza più comune è quella di considerare le persone solo come professionisti, separati dai loro aspetti personali. Spesso, nelle organizzazioni aziendali si pensa che l’ambito lavorativo debba essere gestito con razionalità, produttività e prestazioni, mentre emozioni, sensazioni e benessere restano confinati nella sfera personale.
Ma questo è un errore che rischia di compromettere la vera efficacia del coaching, come ho osservato anche in alcuni coachee che ho incontrato in ambito aziendale: professionisti e professioniste brillanti sul piano tecnico, ma disconnessi dal proprio sentire, in difficoltà nella gestione dello stress o nell’affrontare relazioni complesse perché non abituati a integrare emozioni, corpo e pensiero nel loro agire quotidiano.
In alcuni casi, erano quasi intimoriti quando introducevo temi legati al corpo, alle emozioni, alla consapevolezza, perché non li percepivano come “legittimi” o pertinenti rispetto agli obiettivi aziendali. Eppure è proprio lì che è avvenuta la vera trasformazione.

 

Un piccolo esercizio per te

Se stai attraversando un momento complesso, puoi iniziare da qui. Fermati un attimo e chiediti:

  • Come si sente il mio corpo in questo preciso istante?

  • Cosa sto spingendo via o evitando, nel tentativo di andare avanti o di resistere?

  • Qual è il mio vero bisogno, al di là delle urgenze del momento?

 

In conclusione

L’approccio olistico quindi non si applica solo al benessere fisico e mentale, ma secondo la mia esperienza necessita di essere integrato anche nel contesto professionale, specialmente nelle realtà aziendali dove le persone sono chiamate a prendere decisioni, gestire relazioni interpersonali e performare sotto pressione. L’idea che corpo, mente ed emozioni siano elementi separati dalla sfera professionale è davvero poco utile per la crescita individuale e organizzativa.
La connessione corpo-mente non è un’idea astratta. È una pratica. È un modo di vivere con più integrità, anche quando siamo sottoposti a stress o vogliamo migliorare la nostra performance. Il Medical Coaching si inserisce proprio in questo spazio, tra ciò che il corpo esprime e ciò che la mente racconta. 

 

Se vuoi approfondire questo approccio per te o per la tua organizzazione, scrivimi. Oppure continua a seguirmi per altri spunti su wellbeing, consapevolezza e trasformazione.

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